Una sera il jazz d’estate

sabato 8 luglio serata con il trio di Francesco Bruno che presenta il suo ultimo lavoro: Zàkyntos

Jazz&Image, viale Parco del Cielo, Organizzazione Alexanderplatz

Lo spazio attrezzato per accogliere il programma di Jazz&Image è suggestivo, stretto fra il Colosseo e la vista dei Fori come fondale del palco, il caldo afoso mitigato da un po’ d’aria, spazi ben organizzati. Nonostante a pochi centinaia di metri si tenga il mega concerto rock e sotto il Colosseo si tenga la proiezione di un film, è solo nei momenti di pausa che si sentirà la colonna sonora del film e qualche sporadico suono del concerto. Quando arrivo i musicisti hanno appena finito il loro soundcheck vedo Francesco Bruno e lo raggiungo. Un veloce saluto e ci sediamo ad uno dei tavoli per scambiare due chiacchiere. Notizie di amici comuni, un aneddoto di quando ci incontrammo la prima e, fino a quel momento, unica volta nella primavera del ’76. Lui mi parla di questo nuovo lavoro: Zàkyntos. “Il linguaggio del jazz non conosce confini geografici e temporali, è il più forte dei venti che conosco, capace con la sua forza di attraversare le culture di tutto il mondo, spazzando via ogni dogma o pregiudizio, rimanendo vivo e rinnovandosi da sempre proprio grazie a questa libertà espressiva che amo e che ha sempre ispirato i miei progetti.” Questa frase campeggia nelle note di presentazioni e il concetto mi ripete, in altra forma, Francesco durante la nostra chiacchierata. Un opera che ha come tema i venti, detta così la cosa mi incuriosisce non pensando ad un manuale della navigazione. Pochi minuti e poi i suoi impegni pre concerto lo impegnano di nuovo. Io mi cerco un posto dove poter godermi il concerto ed una cena che risulterà di buona qualità con sfondo di birra. E visuale perfetta. Una notte d’Estate Romana ritrovata. Tutto sembra lontano, i lunghi mesi, anni, passati ormai sono dietro le spalle. Il gruppo d’apertura è costituito dai grilli che instancabili fanno sentire il loro frinire. Poi Francesco Bruno ci introduce alla musica e ci le coordinate di questo viaggio nei venti. La musica è cristallina, il ritmo incalzante. I grilli tacciono e mi trovo ad immaginarli che come i presenti, si siano fatti catturare dai suoni che dal palco ci raggiungo. Andrea Colella (contrabbasso) e Marco Rovinelli (batteria) costruiscono una cornice perfetta alle storie che la chitarra di Francesco ci racconta con la sua voce limpida, gentile ma anche forte e decisa. La sua chitarra si arrampica sui ritmi, sulle armonie e subito senti il soffiare dei venti evocati, ora impetuosi ora quieti. Vedo le vele gonfie di vascelli che evocano grandi avventure. 7 brani per altrettanti venti distribuiti nel mondo ed una, quella del titolo del progetto, con il nome di un’isola che ha riferimenti letterari poetici e storici che ognuno di noi ha in memoria. Zàkyntos o Zante, in quel punto in cui sulle carte geografiche campeggiava la rosa dei venti e che è l’immaginario punto di partenza o di arrivo, a voi la scelta, di questo viaggio a dorso di vento. Le composizioni denunciano la passione per la chitarra classica e la chitarra jazz che influenza la scrittura di Bruno e sopratutto Zàkyntos, nella mia memoria, evoca un suo grande brano scritto per chitarra classica: Fiaba Moresca, che molti ricorderanno. La dimensione del trio permette ai musicisti di far risaltare l’essenziale delle melodie, vero pallino e tratto distintivo di Francesco.

L’inno all’estate che ha impegnato fino a poco prima i grilli ora è un compito dei musicisti sul palco. Sembra di essere cullati dalle onde di un mare magico ancora pio che ora è un mare caraibico, ora l’Egeo. In questo, richiamato sul palco ad impreziosire la sera, Maurizio Gianmarco ed i suoi sax, spingono i racconti in musica ancora più a fondo sul piano delle emozioni. Ed è come se dai flutti emergessero improvvise sirene, il cui canto ammalia. Il finale del primo brano con Giammarco è la prua di una barca che taglia l’onda e ci sbalza in alto fra spruzzi d’acqua refrigerante. Una calda sera d’Estate Romana, rinfrescata dai venti evocati dalla musica e dalla magia di musicisti formidabili, una sera di nuovi miracoli mentre nel cielo di Roma salgono le note di una musica eterna, in un racconto eterno di umanità e gioia, di fratellanza e sentirsi parte di un mondo che dimentichiamo, a volte, di guardare. Il tutto racchiuso in un progetto che è anche un cd in distribuzione dal prossimo autunno per AlphaMusic, ma che potete trovare nei concerti che il trio farà e se vi capita, non fateveli scappare.

Pubblicato Lunedì, 17 Luglio 2023 16:12 da www.agenziaradicale.com – Categoria: MUSICA http://www.agenziaradicale.com/index.php/cultura-e-spettacoli/musica/7219-una-sera-il-jazz-d-estate-zakynthos-con-il-trio-di-francesco-bruno-al-jazz-image-parco-del-celio

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